Tra le soluzioni più utilizzate per la realizzazione di pavimentazioni esterne, in particolare quelle di parcheggi e aree cortilive, i masselli autobloccanti sono considerati una scelta d’elezione in virtù di caratteristiche tecniche ritenute essenziali in tali applicazioni. Tra queste figurano l’elevata resistenza all’usura e alle sollecitazioni, l’ecocompatibilità, la semplicità di posa, la carrabilità, l’estetica del risultato finale e la convenienza economica.
Disponibili in vari formati e di spessore variabile tra i 4 e i 15 centimetri, i masselli autobloccanti si distinguono inoltre per la loro texture ricercata, per la disponibilità di stonalizzazioni e sfumature in diversi stili – che li rendono adatti sia a contesti tradizionali che moderni – e per una marcata capacità di tollerare l’abrasione e i cicli di gelo e disgelo. Anche l’importante aspetto della sicurezza è soddisfatto da questi versatili elementi costruttivi, che vantano una superficie antisdrucciolo e limitano in tal modo il rischio di scivolamento e caduta.
Per chiarezza, ricordiamo che una pavimentazione in masselli viene definita autobloccante perché realizza in opera un sistema di elementi in calcestruzzo posati a secco su un letto di sabbia e successivamente sigillati, sempre a secco, con sabbia fine asciutta. Tali superfici sviluppano una efficiente distribuzione dei carichi superficiali tramite il piano d’appoggio e l’attrito prodotto dai giunti.
I pavimenti in masselli autobloccanti sono quotidianamente utilizzati sia per nuove realizzazioni che per ristrutturazioni, incluse quelle di luoghi dal marcato prestigio storico e culturale, grazie all’ampia possibilità di variazioni estetiche e alla relativamente scarsa invasività degli interventi di posa rispetto ad altre soluzioni.
Nella progettazione delle pavimentazioni con masselli autobloccanti, la corretta redazione degli schemi di posa e dei disegni esecutivi rappresenta la conditio sine qua non per un risultato ottimale tanto dal punto di vista estetico quanto da quello funzionale.
Le fasi esecutive della posa in opera di un pavimento con masselli autobloccanti
La realizzazione di una pavimentazione in masselli autobloccanti è il risultato di una serie di fasi esecutive ben precise, che iniziano con la preparazione di un sottofondo adeguatamente dimensionato e compattato in relazione al piano d’appoggio e ai carichi che la superficie dovrà tollerare. Se necessario, precedentemente alla posa della pavimentazione dovrà inoltre avvenire la posa in opera dei cordoli di contenimento laterale.
Gli step esecutivi della posa in opera di un pavimento con masselli autobloccanti possono essere così riassunti:
- Verifica del piano di finitura del sottofondo.
- Analisi e verifica del contenimento laterale del pavimento, con eventuale posa in opera di cordoli.
- Se necessario, posa di superfici geotessili: i geotessuti sono materiali permeabili tipicamente utilizzati nelle opere di ingegneria civile con funzione di distribuzione dei carichi, separazione, filtrazione o rinforzo.
- Stesura e staggiatura della sabbia di allettamento dei masselli autobloccanti.
- Posa dei masselli autobloccanti, che potrà essere eseguita manualmente o con l’ausilio di macchine speciali, ideale soprattutto per superfici molto ampie. Questa fase ha l’obiettivo di collocare i masselli sul piano di allettamento secondo lo schema di posa prestabilito in fase di progetto.
- Primo inserimento dei giunti, ossia degli interspazi tra masselli tra loro adiacenti e tra masselli ed eventuali elementi di contorno.
- Vibrocompattazione del pavimento con macchina idonea, al fine di allettare i livellare i massetti autobloccanti e saturare parzialmente i giunti.
- Sigillatura finale dei giunti, una fase che, nuovamente, potrà avvenire in modo manuale o a macchina.
Quali sono i possibili schemi di posa delle pavimentazioni con masselli autobloccanti?
Esistono diverse geometrie o schemi di posa delle pavimentazioni con masselli autobloccanti, e dipendono essenzialmente dalla tipologia di masselli impiegati e dalle esigenze di progetto. Va da sé che la scelta dello schema di posa più corretto avverrà quindi in relazione ai formati, all’estetica finale da ottenere e soprattutto alla destinazione d’uso della pavimentazione.
Per esempio, nel caso di masselli autobloccanti con effetto anticato o destinati a contesti di particolare pregio storico, si potranno realizzare diverse geometrie di posatura – a coda di pavone, a correre, ad archi contrastanti, solo per citarne alcune – anche in funzione della varietà di formati disponibili (da quelli quadrati a quelli rettangolari, fino a quelli ottagonali).
In generale, va comunque ribadito che le linee guida di settore suggeriscono di evitare schemi di posa a giunti non sfalsati nel caso di pavimentazioni soggette a carichi veicolari. La ragione è legata al fatto che le ruote gommate tendono a muovere e a far ruotare i masselli, che dovranno pertanto contrastare tale sollecitazione con uno schema di posa corretto.
Per tale applicazione, si suggerisce invece una geometria a spina di pesce che risulti in diagonale di 45 gradi rispetto alla principale direzione di marcia: in questo modo, i masselli potranno contrastare adeguatamente la sollecitazione prodotta dalle ruote dei veicoli. La procedura da seguire prevede il fissaggio preliminare del reticolo di posa, un’operazione necessaria in special modo laddove siano previsti diversi formati di massello.
Al contrario, andrebbe invece evitato uno schema di posa a sorella, ossia con linee continue dei giunti nella direzione del traffico veicolare, perché frenate, sterzate e accelerazioni dei mezzi tenderebbero ad allargare alcuni giunti e a restringerne altri a causa dello slittamento orizzontale dei masselli autobloccanti.
Di norma, i masselli autobloccanti presentano profili distanziatori sulla superficie laterale al fine di facilitare l’accostamento tra diversi elementi e mantenere un’apertura costante dei giunti. Se i masselli fossero privi di distanziatori, sarà comunque necessario garantire al giunto un’apertura massima di 3 millimetri perché solo in tal modo la qualità autobloccante degli elementi potrà essere assicurata.
In fase di posa, i posatori dovranno mantenere inoltre un fronte aperto per l’installazione degli elementi successivi. Diversamente, si vedrebbero infatti costretti a un inserimento forzato dei masselli. L’inserimento dei vari elementi, lo ricordiamo, deve avvenire semplicemente per accostamento con l’ausilio di fili di inserimento posizionati a distanza di 4 o 5 metri, in senso longitudinale e trasversale all’avanzamento della posa. La correttezza degli allineamenti dovrà essere periodicamente accertata con l’ausilio di fili collocati secondo due direzioni ortogonali.
Laddove vi siano invece masselli che non possono essere inseriti integralmente, si dovrà procedere con un taglio a misura, purché con parti di massello non inferiori a un terzo del totale. In alternativa, si potrà procedere con un sistema di posa in adiacenza ai bordi.
Per concludere, particolare attenzione dovrà essere prestata alle finiture del pavimento in corrispondenza di caditoie o chiusine, dove è sempre preferibile un drenaggio lineare a canaletta.
Cubo: leader nella progettazione e posa di pavimenti in masselli autobloccanti
Cubo è l’azienda leader nella progettazione architettonica e strutturale e nella posa di pavimentazioni in masselli autobloccanti che risolvono le più diverse esigenze estetiche e funzionali. Lo studio del pacchetto strutturale, nel quale Cubo è esperta e altamente specializzata, rappresenta uno step fondamentale per una corretta realizzazione del manufatto, e prenderà in considerazione le caratteristiche specifiche dei carichi agenti, della tipologia di pavimentazione, della massicciata e del sottofondo.
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