Chiamato informalmente anche calcestruzzo cellulare, il calcestruzzo aerato autoclavato (CAA) è un materiale da costruzione green, sostenibile e versatile dal punto di vista applicativo che garantisce formidabili performance di isolamento termico e acustico, resistenza al fuoco, risparmio energetico, lunga durata nel tempo, anti-sismicità, contrasto all’umidità e inerzia termica.
Utilizzato per la realizzazione di murature portanti e/o isolanti, di muri di tamponamento, divisori e tavolati, e persino di architravi armati e blocchi canaletta a forma di U per cordoli armati, il CAA offre il vantaggio aggiuntivo di dare vita ad ambienti indoor salubri e confortevoli senza che vi sia alcuna esigenza di isolanti aggiuntivi.
Il calcestruzzo autoclavato si compone di materiali totalmente naturali come cemento, acqua, sabbia e calce che, miscelati e lasciati a maturare, generano una reazione che porta alla produzione di microbolle d’aria intrappolate nella materia. Proprio questa peculiarità rende il materiale non soltanto particolarmente isolante e resistente, ma anche leggero, facile da movimentare e da lavorare: il peso relativamente contenuto e la presenza, nei blocchi di spessore superiore ai 20 centimetri, di specifiche maniglie di sollevamento (o persino di doppi profili a incastro) ne favorisce infatti la maneggevolezza.
Le applicazioni dei blocchi in calcestruzzo autoclavato
Come accennato, le applicazioni dei blocchi in calcestruzzo autoclavato sono molteplici, e spaziano dalla costruzione di edifici completi in muratura portante, inclusi quelli in zone sismiche, a quella di muratore divisorie interne e di tamponamento in edifici con struttura portante in acciaio, in legno o in cemento armato.
La presenza dei già citati incastri verticali rende la posa più precisa e rapida, e genera un risparmio significativo in termini di quantità di malta collante utilizzata – oltre che di tempo. Non a caso, si stima che i blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato velocizzino il lavoro fino a quattro volte rispetto ad altri materiali tradizionali, specialmente nella costruzione di tramezzi interni e pareti divisorie, oltre che in realizzazioni “di assistenza” nell’ambito di opere impiantistiche, sia in edifici di nuova costruzione che preesistenti.
In aggiunta, i blocchi in calcestruzzo autoclavato offrono il fondamentale vantaggio di poter essere impiegati come unico materiale da costruzione per i più diversi elementi dell’edificio, ottimizzando i costi ed evitando problemi di compatibilità che potrebbero presentarsi tra diversi materiali.
Anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale questa caratteristica rappresenta un oggettivo vantaggio: oltre ad evitare l’impiego di materiale da isolamento supplementare, i blocchi in CAA mantengono invariate le loro performance nel corso del tempo (in primis quelle ignifughe, di isolamento termico e acustico, di contrasto all’umidità, alla condensa e alle infiltrazioni d’acqua), tanto da collocarsi tra i materiali biologicamente più puliti tra quelli in commercio.
Traspirante, riciclabile, caratterizzato da elevata resistenza meccanica e inerzia termica, questo sistema completo è considerato una delle soluzioni più flessibili ed efficienti oggi disponibili in ambito edile.
Criteri costruttivi con blocchi in CAA: le indicazioni di base
La semplicità di lavorazione dei blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato fa sì che gli strumenti di lavoro da utilizzare in cantiere siano numericamente limitati rispetto a quelli necessari per la gestione di altri materiali da costruzione.
Ferma restante la specificità di ogni caso, che andrà ovviamente valutato singolarmente, sono sufficienti in genere un miscelatore e un recipiente per la preparazione della malta collante, cazzuole dentate, frattazzi per la levigatura, martelli in gomma, segaccio e squadra da taglio e un raschietto per le tracce.
Per quanto riguarda invece le indicazioni generali, è sempre opportuno seguire le seguenti buone pratiche:
- Le murature esterne non dovranno essere incollate a pilastri e solai, ossia alle strutture portanti. Dovrà invece essere lasciato un giunto elastico.
- Se nelle versioni maschio/femmina, i blocchi di calcestruzzo aerato autoclavato dovranno essere accuratamente ammorsati. Se lisci, dovranno invece essere incollati tra loro.
- In caso di taglio a misura di un blocco di CAA, l’incollaggio dovrà avvenire anche sulla faccia verticale (poiché verranno a mancare le maschiature).
- È sempre necessario l’utilizzo di specifiche malte o prodotti analoghi certificati per l’incollaggio e l’intonacatura/rasatura dei blocchi.
- La malta collante o il sopracitato prodotto analogo dovranno essere stesi con cura su tutta la superficie del blocco in CAA con l’ausilio della cazzuola dentata di misura adeguata. Nel caso in cui la colla strabordasse, sarà necessario rimuoverla prima che indurisca.
- La posa dei corsi successivi al primo dovrà essere effettuata a giunto sottile per uno spessore massimo di due o tre millimetri. È anche importante ribadire che, in caso di asperità o difetti del blocco in calcestruzzo autoclavato, essi dovranno essere corretti con il frattazzo e non con la malta collante.
Illustrate le indicazioni di base da rispettare nella posa dei blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato, vediamo ora i criteri costruttivi legati ad alcune realizzazioni più specifiche: le pareti di tamponamento esterne, le pareti perimetrali e le pareti divisorie/tramezze interne.
Blocchi in calcestruzzo autoclavato: la posa delle pareti di tamponamento esterne
Nella posa delle pareti di tamponamento esterne, il primo criterio costruttivo da rispettare è relativo all’impiego di blocchi di calcestruzzo aerato autoclavato di particolari spessori (è il caso, ad esempio, delle linee Climaplus e Climagold di YTONG e dei blocchi Evolution di GASBETON®).
In generale – e in virtù delle straordinarie qualità tecniche che abbiamo precedentemente elencato – è possibile ottenere prestazioni termoacustiche pienamente in linea con i requisiti di legge con la semplice posa di un singolo strato di blocchi di CAA di spessore pari a 30 centimetri.
La posa delle murature esterne di tamponamento monostrato in edifici con struttura portante in legno, ferro o cemento armato è in tutto e per tutto simile a quella delle murature portanti. Tuttavia, un dettaglio costruttivo da rispettare è legato al giunto elastico, che dovrà essere posizionato sulle strutture orizzontali e verticali all’intradosso dei solai. Inoltre, è suggerito procedere prima di tutto alla posa, sul solaio, di una guaina tagliamuro che opererà come strato di scorrimento (e ridurrà il rischio di fenomeni di risalita dell’umidità) e di una guaina tagliamuro impermeabile. Solo successivamente si procederà alla posa dei blocchi di CAA.
La prima fila di blocchi dovrà essere posata con malta cementizia verificando accuratamente la planarità del supporto, per poi procedere con la posa della colla per i blocchi successivi una volta che la malta si sarà asciugata.
Nel caso delle pareti di tamponamento esterne, la posa dei blocchi in calcestruzzo autoclavato avverrà a giunti sfalsati con sovrapposizione pari ad almeno 15/20 centimetri. In corrispondenza dei giunti tra tamponamento in blocchi di CAA e solai o strutture portanti, bisognerà invece lasciare un giunto da 1 o 2 centimetri che verrà successivamente riempito con materiale elastico (schiuma poliuretanica, malta di pura calce o lana di roccia), essenziale per evitare la formazione di cavillature risultato delle dilatazioni termoigrometriche. Il blocco sarà incollato alla struttura portante con opportune barre di armatura.
I blocchi di calcestruzzo aerato autoclavato nella posa di murature portanti
Per la posa dei volumi fuori terra delle murature portanti si utilizzano in genere blocchi in CAA ad alta densità. È inoltre suggerita la posa con giunto sottile in malta collante in considerazione della limitata tolleranza dimensionale tipica di questi sistemi costruttivi.
Con l’ausilio dei blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato, è possibile realizzare pareti portanti non soltanto omogenee, ma anche solide e compatte semplicemente rispettando i seguenti criteri costruttivi:
- Per la posa della prima fila di blocchi, è opportuno tracciare in modo preciso la collocazione delle pareti portanti, dei divisori e delle aperture sulla soletta del manufatto. Successivamente, si individuerà il punto più alto della soletta (in genere in angolo) sul quale verranno posati i blocchi su malta di allettamento. Se a piano terra, i blocchi dovranno essere posati su guaina impermeabilizzante e malta cementizia.
- Per la posa delle file di blocchi successive, che avviene a seguito dell’asciugatura della malta della prima fila e dopo la rilevatura dei punti alti con l’ausilio di una staggia, la levigazione con frattazzo e la rimozione della polvere, si partirà nuovamente dall’angolo realizzando, laddove richiesto, un blocco di incatenamento verticale.
Per questo tipo di applicazione, i blocchi di CAA forati dovrebbero essere impiegati solo se e come esplicitamente definito in fase progettuale. Anche la posa delle murature portanti avviene a giunti sfalsati, con sovrapposizione minima di circa 15-20 cm (ossia 0,3 volte la lunghezza del blocco). La malta avrà spessore variabile tra 1 e 3 millimetri.
I blocchi di CAA nella posa di tramezze e divisori interni
Per quanto riguarda infine i criteri costruttivi da rispettare nella posa dei blocchi in calcestruzzo autoclavato per la realizzazione di pareti divisorie e tramezze interne, si opterà principalmente per blocchi sottili, lisci e maschiati. Queste soluzioni si rivelano infatti molto versatili, e dunque ideali per le più diverse opere interne, incluse quelle più complesse.
Si suggerisce di mantenere un rapporto tra spessore e altezza della parete pari a 1:30 (ciò significa, ad esempio, che un blocco in CAA da 10 centimetri è consigliato per la costruzione di pareti di altezza massima di 3 metri). La lunghezza massima della parete dovrebbe invece essere inferiore allo spessore della muratura moltiplicato per cinquanta, ad eccezione dei casi in cui possa essere inserita un’armatura a traliccio nei giunti di malta.
Prima di tutto, bisognerà predisporre la base per la parete divisoria e verificare la sua planarità. Due sono in genere le opzioni possibili:
- Base irregolare in cemento: prevede la posa di uno strato di malta cementizia perfettamente a livello. La malta verrà lasciata asciugare per ventiquattr’ore per poi essere lavorata come su cemento liscio, ossia con malta collante.
- Pavimento piastrellato: si suggerisce in questo caso l’impiego di un profilo a U in plastica, che verrà incollato o fissato alla pavimentazione.
Nella posa della prima fila, il primissimo blocco dovrà essere appoggiato (non incollato) alla parete verticale lasciando uno spazio di 1 centimetro tra i due elementi. L’ancoraggio del blocco alla parete avverrà ogni tre file come per i blocchi da tamponamento.
Si consiglia di ammorsare tra loro le pareti in blocchi o, in alternativa, di vincolarle meccanicamente con l’ausilio di connettori metallici: tale processo permette infatti di massimizzare la stabilità delle murature.
I giunti perimetrali verranno riempiti con materiale elastico e, laddove i requisiti acustici del progetto fossero particolarmente elevati, si impiegheranno cordoni in lana di roccia o vetro, malta dolce di sola calce o schiume poliuretaniche basso-espandenti.
CUBO: specialisti nel dimensionamento, progettazione e posa di murature in blocchi CAA
CUBO è specializzata nel dimensionamento, nella progettazione e nella posa di murature in blocchi di calcestruzzo autoclavato YTONG e GASBETON® per i contesti più diversi: residenziale, urbano, commerciale e industriale.
La lunga esperienzamaturata negli anni e gli innumerevoli progetti portati a termine con successo rendono l’azienda tra i principali punti di riferimento per questo tipo di applicazioni, anche in virtù di un protocollo operativo collaudato ed efficiente. Oltre a prevedere tutte le opportune dichiarazioni e certificazioni di corretta posa e regolare esecuzione dei lavori, CUBO si prende infatti carico della gestione completa dei lavori per quanto riguarda le maestranze (grazie alla disponibilità di novanta dipendenti), la logistica di cantiere (con sopralluoghi, assistenza tecnica e approvvigionamento dei materiali), la supervisione tecnica dei lavori e il coordinamento della sicurezza sia in fase di progetto che di esecuzione.
Tra i nostri progetti più recenti che hanno visto l’impiego di blocchi in CAA per la realizzazione di murature figura il prestigioso Walther Park, il nuovo quartiere sostenibile e multifunzionale nel centro di Bolzano che mira a dare vita a un ecosistema urbano in cui coesistono ambienti residenziali, professionali, retail, eatery e shopping.
CUBO ha offerto il proprio contributo a questo importante esempio di architettura di domani costruendo le murature divisorie in cemento per i garage ai piani interrati -1 e -2. Ai piani superiori dell’edificio polifunzionale è invece prevista la realizzazione delle pareti perimetrali utilizzando blocchi in GASBETON® e POROTON®, oltre che quella delle pareti divisorie.
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