Il primario intervento di manutenzione che dovrà periodicamente interessare la muratura in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso è la pulizia.
Questa potrà essere ordinaria (ossia un semplice lavaggio che consentirà all’opera di recuperare il proprio aspetto iniziale) oppure straordinaria (nel caso in cui le sollecitazioni cui la muratura è soggetta siano particolarmente intense).
Quando la muratura in blocchi è totalmente esposta alle intemperie, sulla sua superficie si produrranno inevitabilmente incrostazioni e depositi di polveri. Simili a “baffi”, essi si formeranno in particolare sul lato inferiore delle finestre o sulle scossoline che modificano la tonalità cromatica dei blocchi: potranno essere asportati lavando la parete con acqua pura o con l’ausilio di una comune idropulitrice. Laddove il semplice lavaggio con acqua non si rivelasse invece sufficiente, ad essa si potrà aggiungere una piccola quantità di acido muriatico.
Altre alterazioni superficiali che interessano le murature in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso sono le cosiddette “efflorescenze”, composte dal carbonato di calcio prodotto dalla reazione chimica tra idrossido di calcio e anidride carbonica. Riconoscibili perché biancastre e spesso simili a minuscoli cristalli solidificati sulla superficie dei blocchi, le efflorescenze prendono la consistenza di gocce in presenza di pioggia e umidità e, scendendo verso il basso a causa delle intemperie, danno vita a caratteristici rigagnoli bianchi lungo la parete. Va da sé che, tanto più scura sarà la tonalità della muratura, tanto più visibili tali alterazioni risulteranno.
Per eliminare le efflorescenze dalla muratura in blocchi è necessario prima di tutto individuarne l’esatto punto di formazione e la causa che ha portato al loro sviluppo, in modo da annullarla. In funzione delle situazioni che possono portare a questo tipo di alterazione, si parlerà nello specifico di:
- Efflorescenze di tipo primario: si generano durante la fase di presa del calcestruzzo, in condizioni di forte capillarità e in presenza di acqua associate a un eccesso di idrossido di calcio dovuto alle materie prime come sabbia, cementi e argille.
- Efflorescenze di tipo secondario: si manifestano in presenza di umidità all’interno della parete e sono spesso causate da infiltrazioni dirette, che dovranno quindi essere eliminate. Non sono legate all’età della muratura: ciò significa che possono comparire anche su manufatti di nuova costruzione.
Per eliminare la maggior parte delle efflorescenze si suggerisce, entro pochi giorni dalla loro comparsa, di procedere con una robusta spazzolatura a secco della muratura seguita da un lavaggio (innaffiatura) con semplice acqua pulita. Questo tipo di intervento è considerato manutenzione ordinaria.
Laddove il problema permanesse e il carbonato di calcio si dimostrasse persistente, si dovrà invece effettuare una pulizia straordinaria: essa consiste nell’utilizzare – come indicato in precedenza – acqua additivata con una soluzione acida per il lavaggio della muratura al fine di disgregare le contaminazioni.
Il procedimento è brevemente indicato a seguire:
- Bagnare la muratura con acqua pura, non in pressione.
- Irrorare la parete con una soluzione di acido muriatico e acqua in queste proporzioni: 1 parte di acido e 15-20 parti di acqua.
- Dimezzare la quantità di acqua in presenza di blocchi di colore scuro.
- Lasciare agire la soluzione per alcuni minuti.
- Risciacquare con acqua, anche in pressione.
Il processo potrà essere ripetuto sulle zone non ancora completamente ripulite.
Andrà poi considerata un’ulteriore tipologia di inflorescenza che può formarsi su pareti caratterizzate dalla presenza di carbonato di calcio cristallizzato, non asportabile con il metodo precedente. L’intervento più efficace comporta in questo caso la stesura di un velo di pittura composta da una miscela di fissativo e ossido della stessa tonalità dei blocchi. L’applicazione della pittura dovrà avvenire con il metodo a spugnatura semi-asciutta, provando prima di tutto la soluzione su una piccola parte di parete non in vista per valutare il risultato. Successivamente, si procederà su specchiature di muro non superiori a 25 metri quadri, dall’alto verso il basso.
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