I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono requisiti ecologici stabiliti dal Ministero dell’Ambiente per guidare le Pubbliche Amministrazioni verso acquisti più sostenibili. In termini pratici, si tratta di norme che prendono in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto o servizio, inclusi smaltimento e trasparenza della filiera produttiva.

In Italia, l’efficacia dei CAM è garantita dalla Legge 221/2015 e dal D.lgs. 50/2016, che obbligano gli appaltanti a includere specifiche tecniche e clausole contrattuali basate sui criteri ambientali minimi in tutti i bandi, indipendentemente dal valore dell’appalto.

Ogni CAM è progettato per essere applicato a specifiche categorie merceologiche e include normative di riferimento, procedure di gara, criteri di selezione e metodi di verifica a garanzia della conformità ai requisiti ambientali.

Gli obiettivi principali dei CAM

I CAM non solo puntano a ridurre l’impatto ambientale nel suo complesso, ma anche a promuovere modelli di consumo più sostenibili, contribuendo alla razionalizzazione dei costi della Pubblica Amministrazione. I loro obiettivi fondamentali possono quindi essere sintetizzati in quattro punti chiave:

  • Promuovere la sostenibilità: i criteri ambientali minimi hanno lo scopo di favorire l’acquisto di beni e servizi che rispettano elevati standard ecologici, e dunque di coadiuvare un utilizzo più responsabile delle risorse naturali.
  • Integrare aspetti ambientali nei processi di appalto: i CAM sono integrati nei documenti di gara e nelle procedure di aggiudicazione, di fatto rendendo obbligatori particolari criteri di sostenibilità per le offerte.
  • Favorire l’innovazione: l’applicazione dei criteri ambientali minimi incoraggia le aziende a sviluppare prodotti e servizi più innovativi e sostenibili, in modo che rispettino le normative ambientali.
  • Ridurre l’impatto sull’ambiente: ovviamente, i CAM hanno anche lo scopo di tutelare l’ambiente, riducendo l’inquinamento, il consumo di energia e la produzione di rifiuti.

Nozioni più estese rispetto ai criteri ambientali minimi sono disponibili a questa pagina pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Qualche cenno sui CAM per l’Edilizia

Per comprendere l’importanza dei criteri ambientali minimi in relazione alle murature, è necessario offrire alcune delucidazioni più specifiche relative ai cosiddetti CAM per l’edilizia, introdotti con il D.M. 11 ottobre 2017 e progettati per ridurre l’impatto ambientale durante la costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici.

Nell’ottica dei macro-obiettivi illustrati in precedenza, anche questi CAM (che si applicano a tutti gli interventi edili, come costruzioni, demolizioni, ristrutturazioni urbanistiche, sostituzioni, restauri e manutenzioni) puntano a ridurre l’impatto ambientale nel settore edilizio, in assoluto uno dei più inquinanti, promuovendo un’economia circolare attraverso la valutazione del ciclo di vita (LCA) degli edifici e incoraggiando l’adozione di metodologie di valutazione LCA per ottimizzare le soluzioni progettuali più sostenibili.

È importante ribadire che il concetto di “sostenibilità” non è qui inteso solo in termini di efficienza energetica, ma tocca anche aspetti ambientali, economici e sociali per minimizzare l’impatto complessivo degli edifici e utilizzare le risorse in maniera efficiente e circolare, dalle fasi di costruzione e gestione fino allo smaltimento o riciclo dei materiali.

I CAM Edilizia sono suddivisi in tre macro-categorie in base alla fase del contratto:

  1. Criteri per l’affidamento dei servizi di progettazione di interventi edilizi
  2. Criteri per l’affidamento dei lavori di costruzione
  3. Criteri per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori

L’articolo 57 del D. Lgs. 36/2023 stabilisce che nella documentazione di progetto e di gara debbano sempre essere incluse le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dai criteri ambientali minimi (i CAM sono quindi obbligatori). Tali criteri sono definiti per diverse categorie di appalti e concessioni e possono essere differenziati, se tecnicamente appropriato, in base al valore dell’appalto o della concessione.

La valutazione dei costi-benefici, tramite il metodo Life Cycle Costing (LCC), è fondamentale prima di avviare nuovi progetti. In particolare, dovrebbe essere esaminata la possibilità di recuperare edifici esistenti e di localizzare nuove costruzioni in aree già urbanizzate. Protocolli di sostenibilità come Breeam e Leed possono inoltre essere adottati per garantire che i progetti rispettino i CAM.

È anche opportuno precisare che, durante l’esecuzione, l’appaltatore dovrà attuare un sistema di gestione ambientale, dimostrando la conformità ai CAM tramite una relazione tecnica. L’appaltante potrà, per contro, applicare sanzioni in caso di obiettivi non raggiunti o violazioni dei diritti sociali.

Infine, i bandi di gara possono includere criteri premianti per incentivare proposte a basso impatto ambientale. La conformità alla norma ISO 14021 e le certificazioni EPD e ReMade in Italy attestano ad esempio il rispetto dei CAM e il contenuto di materiali riciclati, favorendo una maggiore possibilità di successo nelle gare d’appalto. Allo stesso modo, la progettazione in BIM riceve un punteggio aggiuntivo se incorpora dati ambientali, poiché consente di verificare il rispetto dei CAM confrontando i materiali utilizzati con quelli prescritti dalle specifiche tecniche.

I CAM applicati alle murature: una scelta evoluta e sostenibile

Come indicato sul sito web di ReMadeinItaly, le murature rientrano nella lista dei materiali da costruzione regolamentati dai Criteri Ambientali Minimi (CAM), che stabiliscono requisiti per garantire la sostenibilità ambientale nel settore edilizio. In particolare, i CAM richiedono che i materiali da costruzione, tra cui le murature, abbiano un impatto ridotto sull’ambiente e soddisfino caratteristiche quali l’uso di risorse riciclate e la riduzione delle emissioni nocive.

Ecco qualche specifica in più relativamente ai requisiti delle murature:

  • Contenuto di materiale riciclato: le murature in laterizi devono contenere almeno il 15% di materiale riciclato sul totale del peso di tutti i materiali utilizzati nell’opera, promuovendo così il recupero delle materie prime e la sostenibilità.
  • Limiti delle emissioni: i materiali utilizzati per le murature (come mattoni e blocchi) devono rispettare specifici limiti di emissioni inquinanti al fine di ridurre l’impatto sull’aria interna e l’ambiente durante il ciclo di vita dell’edificio.
  • Certificazioni: per dimostrare la conformità dei materiali da muratura ai CAM, questi devono essere accompagnati da certificazioni ambientali come la EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) o altre certificazioni equivalenti, come ReMade in Italy, che attestano il contenuto di materiale riciclato.
  • Provenienza dei materiali: i CAM promuovono l’uso di materiali da costruzione provenienti da una distanza massima di 150 km dal cantiere, ossia che riducono le emissioni legate al trasporto.

Le murature “sostenibili” offrono ovviamente diversi benefici oggettivi: riduzione dell’impatto ambientale durante la produzione e l’utilizzo, migliore isolamento termico e acustico che favorisce l’efficienza energetica degli edifici, e incentivi nelle gare d’appalto. Quest’ultimo punto si riferisce al fatto che i progetti che utilizzano murature conformi ai CAM possono beneficiare dei già citati punteggi premianti nei bandi pubblici.