Durabilità e atossicità, resistenza al fuoco, elevata massa termica e coibenza termica, insonorizzazione, resistenza sismica e all’azione del vento, riciclabilità, salubrità e sostenibilità economica, libertà compositiva, impatto estetico e compatibilità ambientale: queste caratteristiche non soltanto rendono i blocchi in calcestruzzo vibrocompresso ideali per la realizzazione di edifici standard a massime prestazioni, ma anche per costruzioni in linea con i principi della bioarchitettura.
Essa è un approccio alla progettazione degli edifici che si basa sui principi del rispetto per l’ambiente, della sostenibilità e del benessere per l’essere umano: si tratta quindi di un campo interdisciplinare che combina competenze specialistiche di architettura, ingegneria, biologia, ecologia e salute al fine di creare spazi abitativi armoniosi e in pieno equilibrio con l’ambiente circostante.
Allo stesso modo, i blocchi in calcestruzzo vibrocompresso possono rivelarsi una risposta efficace anche alle esigenze di progettazione bioclimatica, che si fonda sull’utilizzo intelligente delle risorse naturali e sullo sfruttamento delle condizioni climatiche locali per massimizzare il comfort degli occupanti e ridurre l’impatto ambientale degli edifici. L’obiettivo principale della progettazione bioclimatica è quello di creare ambienti edificati che siano in armonia con l’ambiente circostante e in grado di rispondere in modo efficace alle diverse condizioni climatiche, riducendo al minimo il consumo energetico e ottimizzando l’impiego delle risorse disponibili. Oltre che l’orientamento ottimale degli edifici, la massimizzazione della ventilazione naturale e il controllo dell’ombreggiatura, la progettazione bioclimatica tiene infatti in considerazione anche l’impiego di materiali locali e sostenibili e un efficace isolamento termico, entrambe qualità pienamente assolte dai blocchi in calcestruzzo vibrocompresso.
In tal senso, è anche opportuno ribadire che, sebbene tutti i materiali da costruzione presentino una certa radioattività naturale (prevalentemente di radon, un gas radioattivo, incolore e inodore originato dal decadimento del radio, presente in natura anche in quantità minime ma che tende ad aumentare in prossimità di alcuni minerali come graniti, vulcaniti, argille, porfidi, scisti e carboni, oltre che di petroli e gas naturali), i test condotti da diversi produttori di blocchi in calcestruzzo vibrocompresso presso l’Istituto di Fisica Applicata dell’Università di Milano hanno certificato che il contenuto di sostanze radioattive in questo materiale è significativamente inferiore ai limiti ammessi per legge (qui un esempio pratico di applicabilità dei blocchi in un progetto di demolizione e ricostruzione di una scuola primaria).
Senza prescindere dall’esigenza di una progettazione adeguata e dall’impiego in combinazione con altre tecniche di costruzione passiva, i blocchi in calcestruzzo vibrocompresso possono altresì essere considerati compatibili con gli standard richiesti per gli edifici passivi. Questi ultimi sono opere architettoniche progettate per ridurre al minimo il consumo energetico e per massimizzare il comfort termico: obiettivi che il sistema costruttivo in blocchi è in grado di raggiungere.
Va comunque ribadito che il successo degli edifici passivi dipende sempre da una combinazione di fattori, tra cui isolamento termico, orientamento solare, controllo della ventilazione e serramenti ad alte prestazioni. Quindi, anche se i blocchi in calcestruzzo vibrocompresso possono essere utilizzati come componente isolante, è essenziale considerare il sistema di costruzione nel suo complesso e assicurarsi che sia progettato e realizzato in modo coerente con i principi della costruzione passiva.
Ad oggi, gli edifici passivi si caratterizzano per costi ancora molto elevati che richiedono, di riflesso, una progettazione e costruzione altamente organizzate, risultato della collaborazione sinergica tra diverse figure specialistiche. Al fine di contenere le spese e massimizzare le tempistiche di cantiere, la maggior parte degli edifici passivi attuali è, non a caso, realizzata con elementi prefabbricati.
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