Capitolo 2.3
È importante in questa sede ribadire nuovamente che la modularità dei blocchi per murature è una caratteristica chiave che massimizza le chance di successo in fase progettuale e costruttiva.
Identificata a monte la sagoma dell’edificio, le dimensioni ben definite dell’elemento dovranno essere rapportate a una griglia impostata sul passo del blocco che si ritiene opportuno impiegare: in tal modo, sarà possibile immaginare in modo piuttosto preciso l’aspetto finale del manufatto, l’estetica della facciata, il posizionamento delle fughe e l’incrocio con altri elementi costruttivi. Inoltre, questo approccio garantisce di conoscere preventivamente il numero di blocchi da utilizzare per realizzare l’opera.
Il modulo va quindi interpretato come il “cuore” del sistema: sviluppata secondo diverse combinazioni geometriche, la sua forma disegnerà motivi e orditure per ritmare in modo equilibrato e coerente la superficie delle murature.
Per quanto riguarda invece l’interpretazione delle tre dimensioni del blocco, va tenuto conto delle differenze tra quelle modulari di coordinamento, nominali di fabbricazione ed effettive:
- Le dimensioni nominali di fabbricazione sono quelle in cui il blocco è prodotto, e sono esplicitamente dichiarate dal produttore.
- Le dimensioni effettive del blocco sono quelle misurate o misurabili e includono quindi anche le tolleranze dimensionali.
- Le dimensioni modulari di coordinamento includono, oltre a quelle effettive del blocco, lo spessore dei giunti e le tolleranze dimensionali.
Nella fase di progettazione – e, ovviamente, successiva posa in opera – delle murature in blocchi, le dimensioni modulari di coordinamento permettono la creazione di una griglia in cui i blocchi possono essere collocati secondo le loro dimensioni nominali e lo spessore della malta, sfruttando la loro combinabilità e flessibilità dimensionale.
Questo reticolo prende il nome di “coordinamento modulare” ed è determinato dalla ripetizione della dimensione modulare di coordinamento di ogni blocco.
