Muratura in blocchi: la malta di allettamento

L’efficienza e la conformità progettuale delle murature in blocchi sono legate anche all’impiego della malta di allettamento più adeguata. Quest’ultima è una miscela di sostanze composta da legante, acqua e inerte in proporzioni variabili, a formare un impasto plastico che indurisce in un tempo più o meno limitato in base alla formulazione del prodotto.

L’inerte è in genere sabbia ed è deputato a incrementare il volume dell’impasto, facilitare il passaggio dell’anidride carbonica necessario alla presa del legante e favorire l’indurimento della malta. I leganti si compongono di norma da miscele di cemento e calce idraulica o soltanto da cemento, uniti a inerti di adeguata granulometria.

In funzione dei componenti impiegati, le malte si suddividono in:

• Aeree: formulate con calce aerea.
• Idrauliche: composte da calci eminentemente idrauliche.
• Cementizie: preparate con cementi.
• Composte o bastarde: ossia che includono due o più leganti.

L’importanza della scelta della malta nella costruzione di murature in blocchi è legata al fatto che questa componente influenza il cruciale fattore della resistenza a compressione della parete. Di riflesso, la selezione del prodotto più adeguato dovrà sempre garantire durabilità e prestazioni meccaniche coerenti con la specifica applicazione, nonché essere dotata di attestato di conformità alla normativa europea EN 998-2.

In commercio, i costruttori e posatori trovano oggi un’ampia varietà di malte di allettamento preconfezionate (incluse quelle speciali, ad esempio termoisolanti o addizionate con prodotti idrofughi) per la posa dei blocchi destinati alle più diverse applicazioni. Il loro colore può in alcuni casi essere customizzato su richiesta offrendo ulteriore libertà creativa in fase di progettazione e costruzione.