Sono oggi disponibili sul mercato blocchi faccia a vista in calcestruzzo vibrocompresso di moltissime tipologie diverse: lisci, sabbiati, levigati, fresati, bocciardati, graffiati, cannellati e altri ancora. Altrettanto numerosi sono i colori di questi elementi, al fine di garantire massima libertà creativa al progettista.
Vengono utilizzati per la realizzazione di pareti singole o doppie, sia all’interno che all’esterno degli edifici, in virtù delle loro straordinarie caratteristiche tecniche. Le riassumiamo a seguire per praticità:
- Ampiezza e versatilità della gamma.
- Massimo impatto estetico, sia dal punto di vista visivo che tattile.
- Resistenza all’azione degli agenti atmosferici.
- Varietà di forme, texture, colori e finiture superficiali e mantenimento delle qualità estetiche nel tempo.
- Elevato isolamento termoacustico.
- Resistenza al fuoco.
- Alta capacità portante.
- Completezza del sistema.
- Economicità.
- Predisposizione alla strutturazione.
- Resistenza all’assorbimento di acqua.
Nella produzione dei blocchi faccia a vista in calcestruzzo vibrocompresso si utilizza uno speciale additivo idrorepellente in aggiunta all’impasto: unito alla malta, anch’essa trattata allo stesso modo, esso impedisce all’acqua piovana di penetrare nella muratura senza alterarne tuttavia le capacità traspiranti. In tal modo, si riducono gli interventi di manutenzione sul manufatto, per il quale è sufficiente in genere un periodico lavaggio.
Nel caso in cui il blocco faccia a vista debba essere colorato, il processo produttivo prevederà l’impiego di miscele di inerti normali e/o colorati con cemento bianco o grigio e l’additivazione del composto con ossidi metallici stabili nel tempo. È importante tenere a mente che, da una partita all’altra, i blocchi possono differenziarsi nella tonalità per via dall’impiego di componenti naturali: si tratta comunque di differenze minime che tendono ad attenuarsi ulteriormente dopo la posa.
L’omogeneità degli impasti utilizzati e della pigmentazione in massa dei blocchi è comunque garantita dagli attuali processi produttivi, interamente automatizzati. In particolare, grazie alla vibrazione subita dagli elementi durante la produzione, le particelle più fini del composto sono portate verso la superficie delle facce che verranno lasciate a vista, conferendo ai blocchi un’estetica molto simile a quella della pietra naturale.
Per quanto riguarda invece la lavorazione della superficie dei blocchi faccia a vista in calcestruzzo vibrocompresso, essa è il risultato di diverse tecniche che prevedono l’impiego di strumenti come spazzole, seghe e presse pneumatiche. Tra le lavorazioni superficiali più note e richieste figurano:
- Lavorazione liscia: è tipica del blocco faccia a vista standard. In essa, il legante copre completamente gli inerti dando vita a un’estetica piana, pulita ed elegante.
- Con taglio a fondo ribassato: prevede la formazione di scanalature a diversa profondità, dando vita a un blocco con rilievo regolare esteso a tutta la faccia a vista o in cui la superficie del blocco è suddivisa in due o più porzioni orizzontali o verticali. Il risultato finale è una serie di quadrati o rettangoli simmetrici.
- Sabbiatura: esalta la natura “intima” del blocco, con colori più tenui grazie alla sabbiatura o pallinatura delle facce in fase produttiva.
Levigatura: prevede un’attenta e sequenziale asportazione del calcestruzzo dal blocco con l’ausilio di frese rotanti, evidenziando la pezzatura degli inerti lapidei ed esaltandone l’effetto marmoreo. Oltre all’impatto estetico, questa finitura garantisce anche una marcata esperienza tattile. Se alla levigatura segue un trattamento con mole lucidanti, la superficie si rivelerà inoltre più lucente.
- Levigatura: prevede un’attenta e sequenziale asportazione del calcestruzzo dal blocco con l’ausilio di frese rotanti, evidenziando la pezzatura degli inerti lapidei ed esaltandone l’effetto marmoreo. Oltre all’impatto estetico, questa finitura garantisce anche una marcata esperienza tattile. Se alla levigatura segue un trattamento con mole lucidanti, la superficie si rivelerà inoltre più lucente.
- Bocciardatura: è una lavorazione tradizionale che prevede l’impiego di una bocciarda o di un disco dentato sulla superficie, che viene in questo modo resa scabra. La tecnica prende anche il nome di “martellinatura” e conferisce al blocco un aspetto grezzo, in cui le sfumature degli inerti risultano particolarmente esaltate.
- Graffiatura o rigatura: produce una finitura simile alla precedente, ma è il risultato di una lavorazione più profonda dei blocchi, sulla cui superficie vengono impressi microsolchi che valorizzano la qualità dei diversi inerti che compongono l’impasto. Inoltre, diversamente dalla bocciardatura, che impatta verticalmente sulla superficie del blocco, la graffiatura/rigatura agisce lungo la sua superficie.
- Splittatura: è una tecnica mirata a ricreare l’estetica della pietra naturale a spacco che rimanda agli antichi bugnati rustici in pietra. Si ottiene dallo spaccamento di un elemento intero secondo uno o più piani stabiliti.
- Burattatura: produce una superficie “antichizzata”, ossia simile a quella che avrebbe un elemento invecchiato dal tempo. Si ottiene tramite un buratto, ossia uno strumento che simula ciò che avviene in natura a seguito dell’azione erosiva dei ciottoli trasportati dall’acqua. La superficie del blocco apparirà quindi consumata.
- Fresatura: si attua sul blocco stagionato con l’asportazione dello strato più superficiale del materiale al fine di aggiungere particolari effetti geometrici, risultato della modifica dei parametri dimensionali. È la tecnica impiegata nelle serie quadrettate.
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